Scorrendo rapidamente le reazioni alla giornata nera di Fano, il tecnico Sullo ha dichiarato “Dovevamo fare di più” il direttore sportivo Sogliano “Non sono preoccupato, sono arrabbiato” mentre i tifosi presenti nelle Marche hanno urlato “Meritiamo di più”.
Pur con diverse connotazioni le dichiarazioni collimano perfettamente e riassumono un generale scontento assolutamente giustificato dopo un inizio del 2020 così deludente.
Non nascondiamo che durante la pausa natalizia con le notizie dell’arrivo di tre giocatori di sicuro spessore e i buoni propositi espressi un po’ da tutti, ci eravamo quasi convinti che la seconda parte del torneo potesse avere un’altra storia e che i punti di distacco dalla capolista Vicenza nell’arco di diciannove partite non fossero poi così incolmabili. Ed infatti già alla prima uscita le due prime della classe, che tra l’altro si scontreranno domenica al Menti, hanno rallentato la loro marcia pareggiando i rispettivi impegni sulla carta non proibitivi.
Ma mai ci saremmo aspettati che sul campo di un’avversaria che non aveva mai vinto sul terreno amico i biancoscudati rimediassero la più amara delle sconfitte gettando subito al vento tutti i sogni di gloria e anche se gli altrui risultati hanno un po’ attutito gli effetti sulla classifica urge una riflessione urgente sul futuro della squadra.
Non facciamo parte di coloro che hanno chiesto con veemenza la testa dell’allenatore che stimiamo per essere una persona seria e competente che nell’arco del girone di andata in molte occasioni ha dimostrato una lucida lettura del match ed un’ottima capacità di gestire la panchina oltre ad assicurare una costante adeguata preparazione atletica alla squadra. Crediamo quindi che debba essere proprio Salvatore Sullo a gestire questa delicata fase ma prestando attenzione ad alcune carenze che rischiano di mandare a monte tutto il suo lavoro. In primis parliamo della necessità di trovare un modulo ed una formazione più costante nel tempo un po’ come avveniva nel 3-5-2 della prima parte della stagione che per buona parte della gara aveva quasi sempre gli stessi interpreti dando maggiori punti di riferimento e reciproca conoscenza dell’undici titolare. Il frenetico turnover delle ultime settimane non ha sicuramente giovato e forse un ritorno all’antico potrebbe sortire più di qualche risultato. C’è poi da fare qualche appunto alla difesa che pur rimanendo tra le più solide del torneo nell’ultimo periodo ha palesato qualche errore e distrazione di troppo che è finita per costare carissima al cammino della squadra. Visto che spesso si tratta di errori individuali, potendo contare in panchina su giocatori di esperienza e buon spessore, in questo caso un po’ di alternanza sarebbe sicuramente positiva anche per far rifiatare chi appare in decisa difficoltà.
Detto questo ci attende un trittico di partite che può dare delle sicure risposte sul futuro del Padova. Se infatti contro Modena, Virtus Verona e Carpi si riuscirà ad ottenere il massimo, il futuro biancoscudato potrebbe tornare a tingersi di rosa, mentre in caso contrario l’attuale ridimensionamento diventerebbe una triste e stabile realtà.
Forza Padova il primo passo è battere i canarini dando un chiaro segnale che a Fano è stato solo un brutto incidente di percorso
Giorgio Miola